Temperatura di infiammabilità

Temperatura di infiammabilità

Tra i parametri rilevanti dal punto di vista della sicurezza di gas, liquidi e dei relativi vapori figura anche la temperatura di infiammabilità.

Essa definisce la temperatura superficiale più bassa alla quale una sostanza o una miscela piroforica si incendia all’aria su una superficie calda, senza una fonte di accensione esterna. Può essere considerata come misura della piroforicità di una sostanza o miscela (cfr. Regolamento CE 440/2008).

Come il punto di infiammabilità, anche la temperatura di accensione di una sostanza o una miscela non è una costante fisico-chimica. Fattori determinanti possono essere, per esempio, il volume dell’atmosfera o la natura della superficie calda e la quantità di sostanza.

La prova di accensione consiste nell’introdurre una quantità definita di materiale in una beuta Erlenmeyer temperata e riscaldata da una stufa elettrica. Si osserva se il campione si infiamma alla temperatura selezionata sulla superficie della beuta Erlenmeyer in un determinato lasso di tempo. Si determina innanzitutto la temperatura più bassa alla quale non si osserva alcuna accensione e, successivamente, si varia la quantità del campione (da 1 a 10 gocce). Il dosaggio può essere effettuato mediante un dispositivo automatico o manualmente.

Struttura schematica dell’apparecchiatura

La determinazione della temperatura di accensione avviene, tra l’altro, secondo le norme DIN 51794 e DIN EN 14522, i cui metodi sono pressoché identici. Tuttavia, poiché la determinazione del risultato interpretato come “temperatura di accensione” varia leggermente per le due norme summenzionate, la temperatura di accensione è sempre indicata in relazione alla norma DIN applicata.

Tabella 1: differenze nella determinazione della temperatura di accensione secondo le norme DIN in vigore.

DIN 51794 DIN EN 14522
Numero di
misurazioni
3 serie di prove

Differenza dei risultati
ammessa

≤ 10 K per temperature fino a 300 C

≤ 20 K per temperature da 300 C per ogni nuova serie di test

3 serie di prove

Differenze dei risultati >2% per due ulteriori serie di test

Indicazione dei
risultati
Temperatura di infiammabilità
Temperatura minima delle 3 serie di prove, arrotondata a un multiplo intero di 5°C Temperatura minima delle 3 serie di prove, ridotta dell’1,5%, arrotondata a un valore intero

La determinazione della temperatura di infiammabilità trova applicazione sia nell’uso industriale che per la registrazione delle sostanze chimiche (REACH) nei fascicoli IUCLID6.

Proprio in ambito industriale, essa fornisce informazioni preziose per individuare le classi di temperatura necessarie durante il funzionamento e quindi quali dispositivi possono essere utilizzati. Di solito i costruttori la suddividono in diverse classi di temperatura (v. Tabella 2).

Tabella 2: panoramica delle diverse classi di temperatura e della rispettiva temperatura di infiammabilità.

Classe di temperatura Temperatura di infiammabilità TZ [°C]
T1 > 450
T2 300 < TZ ≤ 450
T3 200 < TZ ≤ 300
T4 135 < TZ ≤ 200
T5 100 < TZ ≤ 135
T6 85 < TZ ≤ 100

Saremo lieti di assistervi nella determinazione dei parametri e nell’interpretazione dei risultati in relazione al vostro impianto.

Fonti
[1] Regolamento CE n. 440/2008, A.15.
[2] DIN 51794 (2003): Prova di idrocarburi minerali – determinazione della temperatura di infiammabilità.
[3] DIN EN 14522 (2005): Determinazione della temperatura di infiammabilità di gas e vapori.
[4] TRBS 2152: Atmosfera esplosiva pericolosa.