Determinazione dell’energia minima di infiammabilità nell’apparecchio MIKE 3
La determinazione dell’energia minima di infiammabilità di un prodotto polveroso avviene secondo la norma DIN EN ISO 80079-20-2 (ex DIN EN 13821) nell’apparecchio MIKE 3.
L’energia minima di infiammabilità è l’energia elettrica più bassa determinata nelle condizioni di prova indicate, immagazzinata in un condensatore e sufficiente per infiammare la miscela più esplosiva di una determinata polvere. L’energia minima di infiammabilità si riduce con il decrescere delle particelle e con l’aumentare della temperatura.
L’apparecchio è costituito da un tubo Hartmann di vetro modificato. Al centro del tubo ci sono due fori per inserire gli elettrodi che possono indurre un’energia compresa tra 1 mJ e 1.000 mJ. Sul fondo dell’apparecchio si trova un sistema di dispersione della polvere che, con aria compressa a 7 bar, fa girare la polvere nell’apparecchio e produce una miscela di polvere e aria di diversa concentrazione. La miscela viene infiammata dagli elettrodi. Le prove vengono eseguite con tempi di ritardo ed energie di accensione differenti. La valutazione dei risultati è visiva. L’energia minima di infiammabilità viene determinata sia a temperatura ambiente sia a temperatura superiore. La prova può essere eseguita con o senza una resistenza induttiva nel circuito d’infiammazione.