Permittività relativa

Determinazione della permittività relativa

La permittività relativa di un oggetto di prova è il rapporto tra la capacità di un condensatore, in cui lo spazio tra gli elettrodi e intorno ad essi è completamente ed esclusivamente riempito dalla sostanza in questione, e la capacità di disposizione degli elettrodi nel vuoto.

In generale, per determinare la permittività relativa con sufficiente precisione, la capacità di disposizione degli elettrodi può essere selezionata in aria invece di quella nel vuoto.

La determinazione della permittività relativa dei liquidi avviene in base alla norma DIN EN 60247 di gennaio 2005.

 

La permittività viene misurata con lo strumento di misura Epsilon+ della ditta flucon fluid control GmbH. Un disegno schematico della disposizione degli elettrodi della cella di misura è rappresentato dalla Figura 1. La cella di misura è costruita come un condensatore tubolare ed è composta da un elettrodo interno e uno esterno ed è riempita con l’oggetto di prova.

La cella (v. Figura 1) viene posizionata in un termostato della ditta OMEGA. La permittività relativa può quindi essere misurata in un range di temperatura compreso tra 20 e 180°C. La temperatura viene regolata con una precisione di 0,03 K. In questo modo è possibile rilevare direttamente le curve della temperatura.

Figura 1: struttura schematica dell’insieme di elettrodi della cella di misura per determinare la permittività relativa (Epsilon+ della ditta flucon fluid control GmbH)

Sulla base della permittività relativa Ɛr e della conduttività dei liquidi, il tempo di rilassamento in un contenitore conduttivo o dissipativo o in una parte dell’impianto può essere determinato conformemente alla norma TRGS 727 [1], secondo la seguente equazione:

Ƭ = Ɛ0 · Ɛr / k

Inoltre, la permittività relativa viene utilizzata anche per l’impostazione o il corretto funzionamento delle sonde capacitive di livello.

[1] TRGS 727 Prevenzione dei rischi di infiammabilità in seguito a cariche elettrostatiche, gennaio 2016