Durata della combustione (test ONU L.2)
I liquidi infiammabili con un punto di infiammabilità in vaso chiuso ≥ 23°C e ≤ 60°C, in generale devono essere classificati innanzitutto nel gruppo di imballaggio III della classe 3 secondo il Diritto ONU sul trasporto, nonché nella categoria 3 secondo il Regolamento GHS o CLP (CE) n. 1272/2008 e contrassegnati con il termine “Attenzione” e l’indicazione di pericolo H226: liquido e vapore infiammabile”.
Tuttavia, se tali liquidi hanno un punto di infiammabilità > 35°C, possono essere esclusi da questa classificazione se non sono in alcun modo soggetti a combustione spontanea. Per questo è necessario un test di durata della combustione negativo (Test ONU L.2) secondo la norma DIN EN ISO 9038.
Questa prova consente di verificare se, a determinate temperature di prova (60,5°C e 75°C) e in condizioni di prova definite, un liquido infiammabile produce una quantità sufficiente di vapori per mantenere o meno la combustione, dopo l’ignizione da una fonte di accensione (fiamma di gas propano) e successivamente dopo l’eliminazione di tale sorgente di accensione.
Utilizzando una pipetta, si introducono 2 ml di liquido in una cavità riscaldata in metallo resistente alla corrosione dell’apparecchio. Entro 60 ± 2 s di tempo di stabilizzazione della temperatura, portare la sostanza a una temperatura determinata (60,5°C o 75°C). Se il liquido non si è ancora acceso, la fiamma del gas viene messa in posizione di prova sopra il bordo della superficie del liquido e mantenuta in tale posizione per 15 secondi. Osservare il comportamento dell’oggetto di prova.
Se durante il tempo di stabilizzazione della temperatura non si osserva alcuna combustione autonoma, dopo aver applicato e rimosso la fiamma, ripetere il test con un tempo di stabilizzazione ridotto di 30 ± 1 s.
Se in tutte le prove effettuate la combustione spontanea non interviene e non si mantiene, né durante la stabilizzazione della temperatura né durante il mantenimento della fiamma di prova, la sostanza esaminata è considerata come non idonea a mantenere la combustione e può essere esclusa dalla classificazione.
Tuttavia, essa deve essere classificata come idonea a mantenere la combustione se interviene una delle seguenti reazioni in uno dei test effettuati:
a) la quantità di prova si infiamma durante il tempo di stabilizzazione della temperatura
b) il campione si accende mentre la fiamma è in posizione di prova ed è mantenuta per 15 secondi e continua a bruciare per più di 15 secondi dopo che la fiamma è stata riposizionata su “spenta”.
Una combustione temporanea di durata inferiore a 15 secondi non deve essere considerata come combustione duratura.
In genere, dopo 15 secondi la combustione è chiaramente cessata oppure perdura. In caso di dubbio, la sostanza deve essere classificata come capace di mantenere la combustione.
Fonte
DIN EN ISO 9038: Prova di durata della combustione di liquidi